Fino a quel momento non avevo mai considerato la differenza fra misure, porzioni e quantità di ingredienti necessari per l’equilibrio dei sapori. Ma soprattutto non avevo la benché minima idea del bilanciamento economico tra i costi ed i ricavi di quei prodotti così faticosamente cucinati. Ricordo che ero solito sentir dire “…col cibo si guadagna, …la gente mangia sempre, …un ristoratore in famiglia produce ricchezza”. Oggi, col senno di poi, posso sostenere: “niente di più sbagliato”, frasi fatte che andavano bene un tempo.

Ora tutto è cambiato: l’enologia, lo slow-food, il fast-food, la concorrenza, il marketing, le normative, il personale, le ASL. Sono tutti elementi costitutivi di un mercato moderno, che il ristoratore contemporaneo non può ignorare.

Ma intanto…
Mi “risvegliai“ a fine stagione, quando il Manager, l’Avv. I.M., mi fece i complimenti perché, nonostante la mia tenera età, avevo svolto al meglio la mia mansione. Con mio grande stupore, ero riuscito, senza esserne consapevole, a rientrare nel budget assegnato al settore.

Non ricordo bene quale sia stato il mio commento a questa notizia, né ricordo la mia percezione, so solo che grazie a quelle parole, a quel “successo” il giorno stesso tornai a casa fortemente cambiato, con un’aspirazione, una carica, che ancora oggi porto dentro.

Negli anni successivi ho guidato la mia vita verso la ricerca di quel Restaurant Manager che volevo e potevo essere, verso quella leadership, così spiccata nell’Avv. I.M., che mi aveva tanto affascinato. Quel suo metodo, così motivante: stimare me, inconsapevole e neofita collaboratore, tanto da infondermi quel potenziale che ha cambiato la visione del mio futuro.

Con quella valutazione così improvvisa quanto stimolante, l’Avv. I.M. ha fatto sì che le mie attenzioni si spostassero verso un punto ben preciso del mio futuro.

Questo è stato il motivo principale che ha pilotato i miei studi e le mie ricerche di questi ultimi anni. Ho sentito e sento la necessità di comprendere l’universo manageriale, per poi poterlo elaborare ed applicare a me stesso e alle aziende che ho diretto e dirigo. 

Un giorno di qualche anno fa, lessi una frase di Napoleon Hill che ha influenzato il mio modo di vedere le cose. Diceva più o meno così: “Se nei prossimi 10 anni leggerai un libro al mese riguardante la tua attività, con quei 120 libri diventerai uno dei più grandi esperti nel tuo campo”. 

È così che ho fatto e continuo ancora a fare.
Ho preso spunto da quello che mi circonda, lasciandomi guidare dall’avida lettura fino ad arrivare ai seminari più impensati e oggi sono in grado di trasmettere parte delle mie conoscenze e delle mie esperienze.